Anthony Atugbo Okpokpo

Intervistato dalla figlia Zoe Okpokpo.

Dove e quando sei nato?

Io sono nato in Amizi, un sobborgo in provincia di Umuahia, il 20 di Agosto 1958. La mia famiglia è una famiglia allargata composta da mia mamma Margareth con otto figli e l’altra mamma che si chiama Rose con lo stesso otto figli siccome mio babbo ha sposato due donne, per precisare. La mia mamma si chiama Margareth Titti Okpokpo, quando si sposano la nome della ragazza cambiano subito con quello del marito. Mio babbo era del 1914 ed abitava vicino a mia mamma solo in un altro quartiere; si sono sposati in chiesa, la loro vita va avanti e nasce la prima figlia, Mary. Visto che mio babbo era l’unico maschio della sua famiglia, dopo la nascita di un’altra femmina decidono fargli sposare anche un’altra donna per avere più possibilità di avere figli maschi; quindi, dopo la nascita di Mary il tuo nonno sposa Rose però anche la sue prime figlie sono femmine (ride).

Nonno era capo tribù?

Si! Verso il 1966 scoppia la guerra Nigeria contro il Biafra fino al 1969 e lui diventa “cansolo”, il canceliere di Amizi, il capo tribù. Decideva diverse cose soprattutto durante la guerra… per prendere qualsiasi decisione i vari capo tribù si riunivano insieme e poi mio babbo comunicava cosa fare al suo popolo. Questo era il mandato del capo tribù. In Nigeria tutti sono cristiani in questo periodo però prima, quando mio babbo era piccolo c’erano tanti “animalisti” [sarebbe animisti], facevano tanti sacrifici per gli antenati con il sangue di gallina e poi dicevano le cose. Mio babbo ha assistito all’arrivo del primo cristiano che era portoghese, perché prima degli Inglesi sono arrivati i Portoghesi! Poi con l’Inghilterra si arriva alla vera cristianizzazione, erano tutti preti bianchi!

Parlami un po’ della scuola.

Nella mia villaggio c’è solo scuola elementare perché l’asilo non esisteva, però da 3 anni si comincia ad anda’ alla scuola elementare fino agli 8 anni, poi dalla scuola elementare vai alla scuola secondaria che dura 5 anni, fino ai 13 anni e bisogna fare per forza altri due anni di scuola per arrivare a fare l’esame per andare all’high school. Le scuole secondarie sono verso Umuahia e sono molto costose perché devi pagarti l’alloggio, la divisa… la scuola non è come qui che sei libero, gli studenti devono essere sempre preparati perché arrivano i maestri che iniziano a chiedere le tabelle di matematica [le tabelline] e se non rispondi correttamente ti frustano 12 volte. Se opponi resistenza, uno più grande ti tiene fermo per le gambe in modo che il maestro possa frustarti.

Te sei mai stato frustato?

Frustato no, io preferivo le bacchettate sulle mani…  mi ricordo una volta un mio compagno venne frustato molte volte e tornò a casa pieno di segni, così il su babbo, volendo capire perché fosse stato ridotto in quel modo, prese e venne a scuola con il fucile… il maestro scappò (ride), si nascose, però Amizi è piccola sicchè chiese il trasferimento in un’altra scuola.

Cosa facevi nel tempo libero?

Facevo calcio e tennis ma senza le racchette eh, non esistevano miha! Si facevano noi di legno. Facevamo anche la corsa, a fine scuola verso giugno c’erano le provinciali di corsa a Udike con i premi. La scuola essendo cristiana era collegata con la chiesa, io facevo il chierichetto e la mattina presto facevamo il giro del villaggio per dare la messa a tutti prima di andare a scuola, poi al ritorno si faceva colazione lì in parrocchia e poi si entrava a scuola.

Quando sei venuto in Italia?

Io sono venuto in Italia nel 1982, ho dovuto fare le superiori in Italia, a Siena per avere il diploma. Sono andato all’Istituto d’Arte, oggi l’Artistico. Un anno decisero di bocciare tutti gli stranieri per imparare meglio la lingua, così la tu mamma mi fece da finta maestra e ci innamorammo. Poi dopo qualche mese, ci siamo fidanzati. Il 24 Giugno del 1989 ci siamo sposati e dopo un anno abbiamo avuto Samuel, eravamo “piccoli”, ancora andavo all’università, ha partecipato anche alla discussione di laurea, aveva 3 anni, e tua mamma ne aveva appena 26.  Ho fatto diversi anni di tirocinio qua a Siena come architetto, poi ho lavorato alla Whirpool dal 1998 fino al 2010, poi so andato due anni in Nigeria e da allora sono tornato e lavoro tutt’ora a Firenze.