Roberto Virlan

Intervistato dalla figlia Flavia Virlan.

Dove e quando sei nato?

Sono nato a Carbonia il 3 gennaio ’73.

Qual è la prima cosa che ti viene in mente se pensi all’infanzia?

I cani che ho avuto. Avevo un cane di nome Stella era un cane di piccola taglia c’è l'avevano regalato da piccolino. Poi ho avuto un altro cane di nome Bobby che era un cane da caccia e aveva le orecchie lunghe lunghe c’è l'hai presente quel cane con le orecchie lunghe

No.

(Ride) Poi c’ho avuto uno che si chiamava Bufalo era un cane nero, più o meno come un pastore maremmano, mi ricordo che lui veniva a presso da Giba a Porto Botte quando io mio padre andavamo con il trattore. Dopo che mi è morto Bufalo ho avuto Layka uguale a Luna (il nostro cane) qualunque cosa trovava mangiava, anche i gatti mangiava (ride).

Quando andavo all'orto andava lì e mangiava i carciofi e le fave. Una volta l'ho beccata incastrata in una pianta di prugne. Io sentivo queste urla del cane  o ho detto “ ma che c'ha questo cane, ma che c'ha questo cane “ sono andato e l'ho trovata incastrata dentro con la zampina dentro i rami dell'albero (ride). Un cane che mangia tutto dove lo trovi?

Se pensi all'infanzia che episodio ti viene in mente?

Quando giocavo con la mia vicina. Si faceva finta di essere dottore e infermiera (ride).

Ti ricordi la casa dove abitavate?

Si allora, vivevamo nella Caserma Vecchia, c'era un grande cortile dove c'erano galline, mi ricordo che si aveva un gallina che si chiamava Mariedda è sardo, era invalida. (Parla a mia madre.) Amoricino questa gallina c’è l'avevano regalato, praticamente mia mamma aveva comprato 10 galline da uova e questa c’è l'hanno regalata perché non camminava ma lei faceva le uova più belle che c'erano.

E poi si avevano anche le papere, come qua,  come siamo ora noi , maiali, cani. La casa era grande e si viveva dentro io mio babbo, mia madre e mio fratello. Invece i miei nonni da parte di mia madre  vivevano in un altro paese venivano il sabato a trovarmi  e quanto veniva mio nonno mi prendeva sempre con lui. Mi voleva un bene. E da piccolino mi faceva sempre i regali. Il tetto era fatto in tavole non come lo abbiamo noi qua. Avevo la stanza dove dormivo con mio fratello, lui aveva il suo letto e io dormivo nell'altro. Uno da una parte e uno dall'altra. C'era lo stanzino e altre stanze. Era grande quella casa lì.

Com’è il rapporto con i tuoi genitori?

Bellissimo (ride) con mio babbo ho sempre lavorato. Ho sempre avuto lavorare con mio babbo. Io sono sempre stato ribelle, un po’ più vivace del normale forse, forse.

Invece con tuo fratello?

Non ci sono mai andato d'accordo, mai.

Che scuola hai fatto?

Invece che andare all'asilo andavo a lavorare con il vespone. Si andava mia madre, mio fratello dietro e io dietro. Poi quando mio babbo non c’è la più fatta a tenermi al lavoro con lui mi ha messo nell’asilo. Poi mi ricordo che aveva preso un furgone verde. La prima volta che sono salito ero felicissimo, anche se ero già felice con il trattore che aveva il mio babbo.

Mio babbo è stato un mito per me. L’ho sempre ammirato.

Quindi a scuola come eri?

Ha scuola ero bravissimo (rido). Oh ho anche una coppa che ho vinto che ho fatto una ricerca sul meningococco in quinta elementare. Alle medie ho incominciato ad andare dietro le ragazze, il mio problema era quello.

Fino a dove hai fatto la scuola?

Ho fatto fino alla terza media e poi sono andato via.

Ma non hai continuato perché non hai voluto tu o perché non c'era la possibilità?

Perché all'epoca lavoravo già con mio babbo. Usavo i trattori, avevo un trattore a cingoli gigantesco

Se mai stato in castigo?

Si mi mandavano fuori e insieme ad altri miei compagni che venivano cacciati dalla classe si faceva un pallone di carta. Si staccano le pagine dai quaderni e con lo scotch si creava un pallone e si giocava in un angolo . Lo facevo apposta di farmi cacciare. Poi c'era il bidello che ci litigava sempre, c’è l'aveva con me (ride).

Nel tempo libero invece che facevi?

Ascolta io nel tempo libero si facevano delle vele tutti insieme (cioè si saltava scuola) e si andava dietro le ragazze per darle fastidio.

Da piccolo che giochi facevi?

Da piccolo piccolo facevo dei caretti con le ruote del passeggino hai presente no? E si giocava.  La bicicletta era un pensiero lontano. Ho iniziato a vedere la bicicletta verso uhm sette anni,  che me l'aveva regalato mio zio, ed era rosa pensa un po’ come la odiavo (ride). L’avevo rotta subito questa bicicletta, e poi ho avuto quella con gli ammortizzatori a me queste cose non sono mai mancate ma mai regalato dai miei genitore ma da me.

Comprate?

Non le compravo, cercavo i pezzi e le costruiva da me.

Come ti divertivi da giovane?

(Ride) Sempre la stessa cosa a me piaceva andare dietro le ragazze.

Oltre le ragazze?

Andavo a giocare a biliardino o biliardo a stecche, videogiochi quelli che c'erano al bar, ma non quelli di gioco d'azzardo, ma videogiochi in cui mettevi 100 lire e giocavi.

Che feste c'erano a Giba?

C'erano tante feste di paese ma la più importante era la festa di Giba. Dopo la messa, quando il santo usciva dalla chiesa una persona aveva il quadro di Gesù e un altro la Madonnina li mettevano uno acconto all’altro e liberavano le colombe. Oh ma c’era un botto di gente che non ti immagini. Prima era bello, bello davvero cavolo. Altro che posso dirti, posso dirti che andavo alle feste la sera quando ero più grande.

Si vai.

No non posso (ride).

Hai fatto il militare?

Si l’ho fatto e lì mi sono fatto sempre rispettare. Ero carrista nei carri armati. Mi sono congedato come caporale maggiore. Si faceva delle esercitazioni con i carri armati ho sparato anche delle bombe a mano. Non sono mai andato in guerra e non mi sono ferito per fortuna.

Scavalcavo anche i muri e scappavo a casa la sera ma un giorno mi hanno beccano insieme ad altri militari e ci hanno fatto 15 giorni in più di militare e 30 giorni senza uscire dalla Caserma militare. Poi ci facevano pulire i piatti, aiutare il cuoco e si doveva servire anche gli altri soldati. Poi si doveva pulire prima di mangiare e dopo che hanno finito pensa che la mattina mi dovevo svegliare alle 5:30 per pulire per essere pronto per la colazione. Poi io spacciavo cordiale che erano bustine di whisky e in cambio mi davano anfibi e mimetiche. E alle reclute si rubava le cose che avevano negli armadietti.

Vero le 6:30 c'era l’alza bandiera si doveva cantare l'inno d’Italia e c'era il colonnello che passava a controllare che non avevi niente fuori posto perché se capitava che avesse la luna storta e tu avevi qualcosa fuori posto ti punica mettendoti a pulire a giro della Caserma.

Hai sempre vissuto in Sardegna oppure te ne sei andato?

A 20 anni mi sono trasferito qua e ho sbagliato anche.

Perché?

Perché potevo andare anche in Germania a lavorare. C'avevo 2 occasioni ma sempre i miei genitori (gli fa il verso) eh è lontano la Germania. Ma se andavo in Germania forse stavo meglio

Quindi dove ti sei trasferito?

A Pomarance a lavorare nel bosco

Hai sempre lavorato nel bosco?

No in Sardegna ho fatto le serre meloni, angurie. Da piccolino mi ha insegnato mio babbo a guidare tutti i tipi di trattori. So fare un orto dalla a alla z con l'impianto a gocce.

Come hai conosciuto a mamma?

Avevo questo amico Daniele che mi ha portato a Frassini per conoscere un'altra donna Lina. Ma a me mi è piaciuta lei.

Cosa ti piace di mamma?

Tutto

Come l'hai conquistata?

L'ha fregata Daniele che dovevano andare un telefono non ricordo e l'ha portata a casa (interviene mamma: Ttu avevi pulito tutta la casa, vestito bene sapevi che venivo io.) Musica a manetta (interviene di nuovo mamma: Mi hai portato i fiori.)

Quando ti sei sposato?

Mi sono sposato 11 agosto (chiede aiuto a mamma).

Se potessi tornare  indietro rimarresti in Sardegna oppure andresti via lo stesso?

Ah restare in Sardegna non c'era niente per questo sono andato via

Sei felice della tua vita così come è stata o cambieresti qualcosa?

Si sono felice come è andata. Mi basta quello che c’ho.