Anna Polloni

Intervistata dalla nipote Bianca Lucchesi.

Ciao nonna, presentati pure!

Ciao, io sono Anna Polloni, ho 64… ah no che scema ahah... la tagli questa vero? Comunque ho 74 anni e sono nata ad Asciano. A quest’età mi piace dedicarmi ai miei nipoti, Niccolò, Bianca, Andrea e Martina, fargli da mangiare, vederli spesso perché li adoro ,mi piace cucinare dolci e dedicarmi al giardinaggio come ad esempio annaffiare e curare i  miei fiori che tengo in terrazza, faccio la spesa e poi… cosa mi piace fare boh, basta!

Nonna senti come hai passato la tua gioventù o come hai affrontato, da quel poco che ricordi, il dopoguerra?

Allora la guerra non l’ho vissuta, il dopoguerra erano tempi duri, tempi che non c’erano soldi e non si potevano fare tante cose, si poteva solo sognare poi il resto ahah poi piano piano il mondo si è evoluto un po’ c’è stato un grande cambiamento e piano piano ci siamo un po’ adagiati. Già negli anni ’50 o ’60 c’è stato poi un avanzamento, abbiamo iniziato a comprare le prime cose che ora so’ banali, allora non lo erano capito? La vita era difficile, dura senza un soldo, senza riscaldamento, i vestiti li facevo da me perché cioè non è che si andava e si comprava il vestito. Riuscivo a farmeli da me e a volte c’era qualcuno che mi aiutava  e si facevano… la vita era molto diversa da quella di ora. Non uscivi tutte le sere, non andavi in discoteca a volte però andavamo al cinema ma anche in questo caso era molto raro, ah si anche a teatro poi dopo negli anni ’60 abbiamo incominciato di più a vivere e a frequentare i primi circolini, fare feste nelle case. Ecco questa era la mia adolescenza, ci si divertiva stando con gli amici e facendo giochi  “innocenti”, strullate, però ci si divertiva. A me piaceva stare con le amiche, quando avevo tempo però perché avevo anche da lavorare. Insomma ci si divertiva con niente, cucendo, stando insieme combinando marachelle come quella volta che si rubò il prosciutto al mi’ zio, oppure ci si fermava a suonare i campanelli, tutte cose stupide.

Invece nonna da quando hai conosciuto nonno ad ora? Ti senti soddisfatta della vita che hai vissuto?

Si poi ho conosciuto il tu’ nonno, ad Asciano durante una festa ad un circolo, ci siamo sposati e sono nati il tu’ babbo e la tu’ zia, sono cresciuti, erano maldestri ma io mi sono dedicata profondamente a loro perché c’era anche da lavorare, ho avuto anche aiuto dalla tua nonna Fidalma, ma già in quel periodo la società era diversa e loro sono cresciuti quasi in un altro secolo pieno di cose nuove. Poi sono venuti i miei gioielli, quattro splendidi nipoti , io credo che mi vogliano anche bene credo, perché io gliene voglio tantissimo.

Per quanto riguarda invece il mondo di oggi e l’evoluzione della tecnologia, come affronti questo aspetto?

Allora io nel mondo di oggi mi trovo un po’ a disagio perché la tecnologia io non so nemmeno a che cosa serve tra poco non so usare nemmeno il telefono! Sicché io sono rimasta indietro, sono rimasta agli anni in cui essa ancora non c’era, non ho avuto nemmeno io uno sviluppo positivo e questo perché mi rifiuto di capire, il mio cervello lo rifiuta , ma non perché non volessi eh però non riesco capirci nulla. Oggi senza quella non si fa niente, dove vai e dove rimani fregata perché tutto ruota intorno ad essa.

Nonna invece la donna oggi e come era ieri, sono cambiate tante cose; te cosa ne pensi?

Oggi c’è stata una bella evoluzione, credo che sia stata importante perché prima la donna che cosa era? Un oggetto , ma nemmeno eh… anche ora perché fondamentalmente si sono cambiate delle cose ma credo che il rispetto per la donna va ancora trovato. Ora ci sono un sacco di femminicidi che ti fanno dubitare, però prima la donna in confronto all’uomo veniva considerata niente. Anche una moglie non poteva parlare, non poteva dire tante cose… io l’ho fatto, non sono stata succube ma quelle prima di me parecchio. L’evoluzione della donna e il cambiamento del pensiero per me è stato molto importante però ancora non siamo del tutto libere. L’uomo ancora oggi non lascia spazio e purtroppo tante donne vengono ancora uccise perché cercano di essere libere o di ribellarsi.

Nonna senti ultima domanda e poi ti lascio andare, ma invece l’istruzione e l’ambiente scolastico come era quando ancora andavi a scuola?

Noi ci fermavamo alla quinta elementare, spesso c’era chi si fermava addirittura prima. Io non ho nemmeno preso il diploma. Le materie che facevo erano matematica, italiano, francese, ricamo quindi lavoro manuale e poi ginnastica, insomma tutte cose molto belle. Sai Biancina non mi ricordo bene, ma mi sembrava che fossimo anche divisi maschi e femmine, soprattutto durante i lavori manuali perché noi femminucce ci dedicavamo a cose più da casalinghe, che ovviamente dovevano toccare solo a noi. Le valutazioni erano tutti voti normali, un po’ come li ricevete voi, ma i 5 volavano ahah altro che 10 o 9. Io li prendevo sempre sul babbo. A volte tentavo anche di copiare, ma spesso molti copiavano da me.  Ai miei tempi la scuola era molto più semplice. Una cosa che mi ricordo bene che lo trovo un po’ diverso da adesso è che noi avevamo paura, temevamo i professori e li rispettavamo. Avevo una maestra che ci insegnava a cucire penso che se oggi fosse andata in una scuola moderna la mangiano, sapeva il giusto indispensabile, non era di polso, ma nonostante questo noi le portavamo rispetto. Parecchi ragazzi oggi hanno poco rispetto, forse sono più avanti e più sfrontati, noi ci chiudevamo in noi stessi e avevamo paura di fare cose che non andassero bene. Qualcuno c’era sicuramente ma era proprio un caso eccezionale.  Una cosa che mi ricordo alla perfezione sono le punizioni, ah quante ne ho prese io, a volte sì perché mi cacciavo nei guai ma spesso era colpa degli altri e io mi trovavo sempre nel mezzo. La maestra una volta mi mandò in corridoio insieme ad altri miei compagni, io stavo lì in piedi impaurita mentre gli altri continuavano a giocare con i compagni in cortile come se non fosse accaduto nulla, ma io no, io avevo paura e stavo li a fare la strulla. Io non me la sentivo se poi la maestra mi chiamava e non c’ero? C’era da sentirla… e insieme a lei anche la mi’ mamma che me le avrebbe date di santa ragione appena fossi tornata a casa!

Perfetto nonna grazie mille per avermi raccontato tante belle cose e i tuoi punti di vista su cose recenti!

Macché scherzi mi so divertita, ma ora vo a sentire che vuole il tu’ nonno.