Lutfi Alia

Intervistato dalla nipote Aurora Celiku.

Dove sei nato e quando?

Io sono nato in un paese nelle alte montagne dell’Albania, un villaggio che si chiama Vali e sono nato nel ‘47 circa tre anni dopo la seconda guerra mondiale, il che vuol dire che la mia infanzia è stata un po’ difficile... di povertà e disagi sociali e comunque i miei genitori si sono impegnati tanto per la mia infanzia, di crescere con buona salute e poi ci siamo trasferiti in città perché mio padre era ufficiale dell’esercito e in questa città ho iniziato la scuola elementare... città si chiamava Burrel e dopo mio padre si è trasferito in un’altra città nel sud dell’Albania, città che si chiamava Delvina, al nord a Skutari poi a Tirana e così la mia scuola è stata un po’ divisa per esempio l’elementari avevo iniziato a Burrel, il quinto l’ho fatto a Delvina poi il sesto e il settimo ho fatto a Elbasan dove ho finito anche la scuola media superiore.

Che avevi scelto come superiori? In Albania sono tutte uguali oppure è divisa come qui tra scienze umane, classico o scientifico?

Si è come qui in Italia io ho fatto lo scientifico, dopo che ho finito la maturità ho fatto la domanda per iscrivermi all’università e mi piaceva tanto la medicina perché era una professione che poteva aiutare la gente... e ho iniziato nel 1965 e ho finito nel 1970 poi dopo che mi sono laureato ho lavorato come medico generico a Elbasan poi sono specializzato in anatomia patologica e medicina legale all’Università di Tirana e ho lavorato qualche anno lì e nel 1977 ho vinto il concorso per docente universitario e ho iniziato poi all’università la facoltà di medicina come professore di anatomia patologica.

Sempre in Albania?

Sempre in Albania. È stata una bella esperienza perché lavorando come docente non bastava solo la attività didattica ma c’era anche la ricerca scientifica così ho sottoposto il titolo di dottore di ricerca poi dopo professore associato ehm... primi risultati poi dopo mi hanno dato incarichi ufficiali nel governo albanese dove sono stato per tre anni come vice ministro della sanità e poi altri due anni come consigliere del primo ministro per la medicina, per la sanità pubblica, istruzione pubblica e ricerca scientifica.

In questi tempi quando ero al consiglio dei ministri è stato un grande cambiamento politico e sociale in Albania, si è rovesciato il regime comunista e si è iniziata a costruire la democrazia in Albania però non è stato facile per l’Albania sono stati tanti incomprensioni, conflitti sociali perché la vecchia generazione voleva tenere il regime comunista, la gioventù e le persone che erano più verso la democrazia hanno creato una attività intensiva per costruire la democrazia in Albania. In questo tempo a me mi è successa una cosa imprevista... perché io non sono stato d’accordo per tante cose che faceva a quel tempo qualche governo, soprattutto ho combattuto contro la corruzione... e la conseguenza era che mi hanno attaccato duramente ehm... mi hanno licenziato, non mi hanno permesso di lavorare nella mia professione, mi hanno impedito di andare a lavorare in altri posti, da dove andavo io cercando di lavorare, di presentare il mio curriculum e anche le domande per i concorsi mi rifiutavano sempre come un avversario come una persona pericolosa... rimanendo senza lavoro per due anni sono stato costretto di andare via, mi avevano proposto di andare in Germania, di andare in America, di andare in Francia però io ho preferito l’Italia... perché qui in Italia c’era mio figlio che studiava all’Università di Siena e ho detto meglio andare dal mio figlio che andare in altri paesi... comunque lasciare il mio paese è stata una decisione molto difficile, molto dolorosa perché io non ho mai pensato di andare via e lasciare il mio paese però ero costretto, mi hanno costretto di andare via e sono venuto qui in Italia ovviamente all'inizio anche qui non è stato una accoglienza ehmm...

Tutto molto facile...

Non è stato assolutamente facile perché qui cambiavano tante cose non funzionava come in Albania, era altre regole, altri criteri, soprattutto come extracomunitario avevo tanti ostacoli che non erano previsti dalle leggi italiane... comunque io ho fatto un’altra scelta ho partecipato a un concorso di dottorato di ricerca all’Università di Siena, ho vinto il concorso e il gennaio del ‘96 ho iniziato il corso del dottorato di ricerca e alla fine dopo l’attività scientifica, delle ricerche, ho sottoposto il titolo di dottore di ricerca di nuovo, era il secondo titolo che mi ha dato poi possibilità di lavorare anche in altri campi qui in Italia... dopo che ho finito questo sono andato per un anno a Bruxelles...

Wow bello...

Sì nella direzione del dottorato delle scienze mediche e delle ricerche poi quando sono ritornato ho preferito di lavorare qui in Italia e ho partecipato a un altro concorso nell’Istituto superiore della sanità a Roma, ho vinto ho lavorato li per circa tre anni e alla fine ehm... visto che andare da Siena a Roma era un po’ difficile per me in tanti aspetti anche l’aspetto economico anche l’aspetto fisico anche l’aspetto familiare ho partecipato a un concorso nel Centro di prevenzione oncologica di Legatumori Senese, ho vinto questo concorso ho lavorato fin al 2020 come medico oncologo come ero specializzato qui in Italia, è stata una bella esperienza abbiamo creato tante possibilità soprattutto si appoggiare e di aiutare gli extracomunitari che si sentivano un po’ a disagio avevano difficoltà di comunicare, avevano difficoltà di presentare la loro situazione sanitaria così ho creato un’ampia conoscenza con tutti gli extracomunitari... non solo albanesi, tutti... venivano da noi si è creato un centro li solo per gli extracomunitari...

E continua a esserci anche ora?

Sì continua ancora. Nel 2020 poi ho compiuto gli anni, ho sorpassato gli anni e sono andato in pensione, e così è andata la mia vita.

Benissimo, invece per quanto riguarda insomma il matrimonio con nonna Drita come è accaduto più o meno?

Sì allora con nonna Drita ci siamo conosciuti in facoltà di medicina eravamo nella stessa classe, però Drita era più piccola di me e siamo innamorati siamo fidanzati e poi sposati dopo che siamo laureati e abbiamo un figlio, solo uno... poi nostro figlio dopo che ha finito gli studi di scuola media superiore in Albania ha partecipato a un concorso ha vinto il concorso per studiare all’Università di Siena e così è andato.

Come eri con Genc (il figlio) quando era piccolo, cioè come ti comportavi?

Genc era un po’ un rompicoglione (ridiamo) perché avendo il babbo e la mamma entrambi medici approfittava tanto di questa cosa, era un figlio coccolato, un po’ vizioso però piano piano crescendo ha iniziato a cambiare e maturare un po’ (ride).

Come ti occupavi di lui? Era comunque meglio rispetto a quando eri te giovane?

Sì sì, una cosa devi sapere bene... tutte le generazioni che vengono dopo sono di alto livello culturale, istruttivo e hanno una formazione più compatta della nostra ad esempio quando sono stato io studente e ho lavorato medico non c’erano i computer invece Genci qui in Italia lavorava col computer è una cosa che gli dava tanti vantaggi nell’aspetto di formazione anche professionale, anche culturale, ogni generazione che viene ovviamente è un grado più alto nello sviluppo intellettuale e anche culturale.

Giustamente e invece nel tempo libero che cosa ti piaceva fare?

Ah... (sorpreso) questa è una cosa che mi dava molta soddisfazione perché nel tempo libero io scrivevo poesie, racconti, mi occupavo della storia e ho pubblicato tanti tanti libri anche in medicina ho pubblicato libri, testi universitari, monografie scientifiche però questi mi danno di più soddisfazione perché sono letti da tutti e fanno anche commenti piacevoli per me, mi fanno anche i complimenti...

Infatti i tuoi libri arrivano anche in Albania...

Sì sì e anche qui pubblicati in italiano e anche in Albania in lingua albanese.