Mario Timitilli

Intervistato dalla niopote Alice Lorenzini.

Dove sei nato?

Abbadia San Salvatore, provincia di Siena il primo 3 1944, vai.

Quale è il tuo primo ricordo?

Quanto nevicava nel ‘44 fino al 50 e qualcosa in più, la neve arrivava al primo piano delle finestre di inverno, si stava benissimo.

Quanto sei stato a Abbadia?

A Abbadia ho fatto fine alla quarta elementare poi qui mi so’ trasferito dopo quando il mi’ babbo è stato trasferito a Siena a lavoro. Io mi ricordo degli Americani che so’ venuti a Abbadia, mi ricordo del mi’ poro nonno quando arrivò da Chiusi che sopra il pulman aveva una biciletta per noi, pe’ i nipoti.

Ti ricordi qualcosa della guerra?

La guerra era passata so’ nato quando ero nei rifugi nel ‘44. Poi quando ero più grande ho lavorato ho fatto tante cosette, poca voglia di studia’ e facevo e andavo a fa’ quello che mi piaceva tipo a anda’ a amministra’ e aiuta’ i campi da tennis a etc, al centro turistico giovanile, in via Vivaldi. Eh e ero introdotto in quell’ambiente perche da Siena si partiva coi pulman e si andava a scia’ all’Amiata con tutti quei ragazzi.

E invece quando sei entrato a lavorare al Monte dei Paschi?

Al Monte dei Paschi è stato nel ‘73, nonna l’ho conosciuta prima mentre si lavorava.

E come l’hai conosciuta?

Eh che l’ho conosciuta, è venuta e gli dovevo… ovvia il discorso è che io ero in ufficio che rappresentavo un gruppo politico della Democrazia Cristiana e facevo da segretario al Monaci però io avevo bisogno di qualcuna che venisse a dammi una mano a scrive le lettere, a batte a macchina e allora feci qualche colloquio si fece e lì ho incontrato nonna e basta, fu cosi.

Allora poi vi siete fidanzati?

Eh col tempo siamo usciti, glielo chiesi io poi quando ho conosciuto lei ho vinto un concorso per modo di dì alle Poste e so andato a lavora’ all’Isola d’Elba. Poi aspetta, prima mi avevano detto di anda a Pordenone e io gli dissi no a Pordenone non ci vo perché è troppo lontano, allora dopo mi riscrissero e mi dissero “ti va bene anda’ in Toscana?” Sì in Toscana mi va bene. Però ‘un pensavo mai che l’Isola d’Elba fosse in Toscana, ‘un ci pensavo nemmeno, e allora mi infilarono all’Isola d’Elba e a quel punto gli dissi di sì verai, in provincia di Livorno dicevo vabbè e alla fine ci so’ stato 3 anni. Poi dopo venni al Monte dei Paschi. Poi nel ‘65 ci siamo sposati e lo zio è nato nel ‘75 e poi dopo s’è avuto la tu’ mamma.

Quando è che poi vi siete trasferiti a Tressa?

Ah, oh, allora dunque, quando ci siamo sposati io andavo al Monte dei Paschi nel ‘73 presi la licenza di caccia, anzi qualche anno prima e co’ Lucia, poi questa era una zona bona pe’ anda’ a caccia la Val d’Arbia e allora ogni tanto andavo a dormi’ da Lucia, a casa sua, dalla su’ mamma, però di inverno era talmente freddo che si gelava l’acqua nel comodino e allora prima di sposassi dissi io mi devo sposa’, sì posso veni’ qui perché la tu’ mamma sola non la voi lascia però bisogna mette il riscaldamento sennò ‘un ci vengo e allora si incominciò a lavora’ per mette il riscaldamento a casa a Tressa.

E invece quando vi siete trasferiti a Monteroni?

A Monteroni ci siamo trasferiti nel ‘90, quando ebbi l’occasione di compra’ questa casa qui dove siamo ora all’asta a Siena. Perché questo, perché la sorella di Lucia non volle vendeci la casa a Tressa perché quando voleva veni’ a trova’ la su’ mamma diceva che doveva veni’ a trovarla da padrona di casa e allora non ce la volle vendere e allora dissi “aspetta, non la vende allora io la compro da un’altra parte” perché poi c’era questi figlioli Giulia Alessandro e Andrea che volevano sempre veni’ a Monteroni a fa’ qui lo sport a chi fa na cosa a chi ne fa un’altra, toccava sempre portacceli allora mi sembrò opportuno trasferissi qui.